Ti sei mai chiesta perché, nonostante anni di abitudini consolidate, il tuo corpo sembra aver cambiato le regole del gioco? Perché quello che funzionava prima oggi non basta più?
La risposta non sta nella forza di volontà, né in una dieta sbagliata. Sta nella biologia. Il tuo corpo sta attraversando una delle trasformazioni ormonali più profonde della vita adulta, e capire cosa sta realmente accadendo è il primo passo per riprendere il controllo. In questo articolo esploreremo le cause scientifiche dietro l'aumento di peso in menopausa: dagli ormoni al metabolismo, fino ai rischi per la salute che è importante conoscere.
Le cause reali dell'aumento di peso in menopausa
Pensare che basti "mangiare meno e muoversi di più" è una semplificazione che non rende giustizia a ciò che accade realmente nel corpo di una donna. L'aumento di peso in questa fase della vita non dipende da un unico fattore, ma è il risultato di un'intricata interazione tra ormoni, un metabolismo che cambia le sue regole e uno stile di vita che risente di queste nuove dinamiche.
Si tratta di un riassetto biologico che va ben oltre il semplice conteggio delle calorie e che coinvolge tre aree chiave.
Squilibri ormonali: il ruolo di estrogeni e cortisolo
Il primo grande protagonista di questo cambiamento è il calo degli estrogeni. Questi ormoni, infatti, non regolano solo il ciclo mestruale, ma svolgono un ruolo cruciale nella gestione del grasso corporeo. Gli estrogeni influenzano direttamente il metabolismo muscolare legandosi a specifici recettori nel tessuto muscolare scheletrico, oltre a regolare il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. Int J Womens Health
Quando i loro livelli diminuiscono, il corpo perde un prezioso alleato nel metabolismo dei lipidi, favorendone l'accumulo. Ma non solo. Cambia anche la distribuzione del grasso, che smette di concentrarsi su fianchi e glutei per spostarsi prevalentemente sull'addome. Uno studio pubblicato su Menopause Review ha stimato che le donne in post-menopausa hanno un rischio 4,88 volte maggiore di sviluppare obesità addominale rispetto alle donne in pre-menopausa. Menopause Review
A complicare il quadro interviene lo stress. La menopausa è spesso accompagnata da disturbi del sonno, ansia e sbalzi d'umore, condizioni che alzano i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Secondo il Seattle Midlife Women's Health Study, i livelli di cortisolo aumentano durante la transizione menopausale, in particolare nelle fasi tardive. Menopause Journal
Il cortisolo, a sua volta, non fa che peggiorare la situazione: promuove ulteriormente l'accumulo di grasso viscerale e stimola la fame nervosa, spingendoci a cercare conforto in cibi dolci e grassi. Inoltre, il cortisolo stimola il rilascio di insulina, un ormone che favorisce l'accumulo di grasso, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Rallentamento metabolico e perdita di massa muscolare
Con il passare degli anni, e in modo più accentuato durante la menopausa, il metabolismo basale rallenta. Questo significa che il corpo brucia meno calorie a riposo per svolgere le sue funzioni vitali.
Uno dei fattori determinanti di questo processo è la sarcopenia, una perdita fisiologica di massa muscolare. La ricerca pubblicata su Frontiers in Endocrinology conferma che durante l'invecchiamento e la transizione menopausale si verifica una progressiva degenerazione muscolare, causata dalla ridotta proliferazione delle cellule satellite muscolari, dall'aumento dei marker infiammatori e dalle alterazioni dei livelli di ormoni sessuali. Front Endocrinol
Il legame è diretto e inesorabile: i muscoli sono tessuti metabolicamente attivi, quindi meno muscoli significano un metabolismo più lento. Secondo uno studio pubblicato su Journal of Musculoskeletal and Neuronal Interactions, dopo i 40 anni le donne possono perdere fino allo 0,5-1% della massa muscolare ogni anno. J Musculoskelet Neuronal Interact
In parallelo, il corpo può sviluppare una crescente resistenza all'insulina. Diventa meno efficiente nell'utilizzare gli zuccheri presenti nel sangue per produrre energia, con la conseguenza che questi vengono più facilmente convertiti e immagazzinati come grasso, specialmente a livello addominale. Come evidenziato dall'American Journal of Pathology, la carenza di estrogeni dovuta alla menopausa naturale o chirurgica accelera lo sviluppo della resistenza insulinica e del diabete di tipo 2. Am J Pathol
Fattori legati allo stile di vita: sonno, stress e attività
I cambiamenti fisiologici si intrecciano inevitabilmente con le abitudini quotidiane. Le vampate di calore o l'ansia notturna possono frammentare il sonno, alterando l'equilibrio tra grelina (l'ormone che stimola l'appetito) e leptina (quello che segnala la sazietà).
Uno studio fondamentale pubblicato su PLoS Medicine ha analizzato oltre 1.000 partecipanti, dimostrando che chi dormiva meno di 8 ore presentava livelli ridotti di leptina e livelli elevati di grelina, con conseguente aumento dell'appetito e dell'indice di massa corporea. PLoS Medicine
Allo stesso tempo, la stanchezza cronica, la demotivazione e i cambiamenti d'umore possono rendere più difficile trovare le energie per dedicarsi all'attività fisica. Si innesca così un circolo vizioso in cui la sedentarietà non solo riduce il dispendio calorico, ma accentua la perdita di massa muscolare, contribuendo a rallentare ulteriormente il metabolismo.
Lo stile di vita non è la causa unica, ma un potente amplificatore degli effetti ormonali e metabolici.
Come cambia il corpo: non solo un numero sulla bilancia
Focalizzarsi solo sui chili in più è riduttivo. Il vero cambiamento che avviene in menopausa riguarda la composizione corporea. Spesso, il problema non è tanto "ingrassare", quanto "ingrassare in modo diverso".
Il corpo si rimodella, e questo cambiamento qualitativo è molto più significativo del semplice dato numerico indicato dalla bilancia, perché la nuova localizzazione del grasso ha implicazioni importanti per la salute.
La ridistribuzione del grasso: perché si accumula sull'addome
Il calo degli estrogeni modifica la mappa di accumulo del grasso. Se prima il corpo tendeva a depositare le riserve su fianchi e glutei, dando origine alla cosiddetta "forma a pera", ora predilige l'area addominale, trasformandosi nella "forma a mela".
Una ricerca pubblicata su Scientific Reports ha dimostrato che la menopausa è associata a cambiamenti nel fenotipo del tessuto adiposo correlati alla disfunzione metabolica: nel tessuto adiposo sottocutaneo, le donne in post-menopausa mostrano ipertrofia degli adipociti, aumento dell'infiammazione, ipossia e fibrosi. Questi cambiamenti nel tessuto sottocutaneo sono associati a un maggiore accumulo di grasso viscerale. Scientific Reports
Questo passaggio non è una questione puramente estetica. L'accumulo di grasso viscerale, quello che si deposita in profondità attorno agli organi interni, rappresenta il principale fattore di rischio per la salute in questa fase della vita.
I rischi per la salute legati al peso in menopausa
L'aumento del grasso addominale è una condizione da non sottovalutare, perché apre le porte a diverse problematiche. L'obesità viscerale è stata identificata come un correlato chiave del profilo di rischio cardiometabolico alterato osservato negli individui con obesità addominale ad alto rischio. Obesity Reviews
Può portare alla sindrome metabolica, un quadro clinico caratterizzato da pressione alta, iperglicemia, colesterolo alto e circonferenza vita elevata. Secondo il Journal of Physiological Anthropology, l'obesità addominale è considerata un precursore della sindrome metabolica, che rappresenta un insieme di fattori di rischio che portano al diabete di tipo 2 o a problemi cardiovascolari. J Physiol Anthropol
Questo aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare:
- Diabete di tipo 2, a causa della già citata resistenza all'insulina
- Malattie cardiovascolari, incluse ipertensione e aterosclerosi
- Infiammazione cronica di basso grado, che può peggiorare il benessere generale e la salute delle articolazioni
Inoltre, il grasso viscerale è un tessuto metabolicamente attivo che produce molecole infiammatorie (citochine pro-infiammatorie come TNF-α e IL-6), contribuendo a uno stato di infiammazione sistemica che può avere ripercussioni su tutto l'organismo.
Aumento di peso in menopausa: quando inizia e quando finisce?
I cambiamenti più significativi legati al peso avvengono solitamente durante la perimenopausa, il periodo di transizione che precede la menopausa vera e propria. Uno studio dell'Australasian Menopause Society ha concluso che la perimenopausa potrebbe essere la finestra più opportuna per interventi sullo stile di vita, poiché questo gruppo sperimenta l'insorgenza di caratteristiche sfavorevoli nella composizione corporea e nel metabolismo. Australasian Menopause Society
Una volta superata questa fase di grande fluttuazione ormonale, nella post-menopausa, il corpo tende a trovare un nuovo equilibrio e l'aumento di peso tende a stabilizzarsi. Secondo una ricerca pubblicata nel 2019, l'aumento di peso legato alla menopausa raggiunge un plateau circa 2 anni dopo l'ultimo ciclo mestruale. JCI Insight
Non esiste un interruttore magico che ferma il processo, ma è proprio l'adozione di uno stile di vita sano e consapevole che permette di gestire e mantenere questo nuovo equilibrio nel lungo periodo.
Capire per agire: i prossimi passi consapevoli
Comprendere le cause profonde dell'aumento di peso in menopausa è il primo passo fondamentale. Ma la conoscenza, da sola, non basta: serve tradurla in azioni concrete.
Il corpo sta cambiando, e richiede un approccio diverso rispetto al passato. Non si tratta di mangiare meno o muoversi di più in modo generico, ma di adattare l'alimentazione e lo stile di vita ai nuovi equilibri ormonali e metabolici.
Se vuoi capire come strutturare la tua alimentazione in questa fase, abbiamo approfondito il tema nella nostra guida sulla dieta in menopausa, con indicazioni pratiche su cosa portare in tavola. Se invece cerchi una strategia più completa che integri alimentazione, movimento e gestione dello stress, trovi un percorso strutturato nell'articolo su come dimagrire in menopausa.
Domande frequenti e casi particolari
Affrontare la menopausa significa anche fare i conti con dubbi e falsi miti. Ecco alcune risposte alle domande più comuni.
Contrariamente a una credenza diffusa, le moderne terapie ormonali sostitutive non sono la causa dell'aumento di peso. Una revisione Cochrane che ha analizzato 28 studi randomizzati controllati su oltre 28.000 donne non ha trovato differenze significative nell'aumento di peso tra chi usava la TOS e chi non la usava. Anzi, gestendo efficacemente sintomi come vampate di calore e disturbi del sonno, la TOS può indirettamente aiutare a mantenere un miglior controllo del peso e del benessere generale. È possibile che all'inizio della terapia si verifichi una lieve ritenzione idrica, ma si tratta di un fenomeno temporaneo e distinto dall'accumulo di grasso.
Sì, una differenza importante. Nella menopausa chirurgica, indotta dalla rimozione delle ovaie (ovariectomia), il crollo ormonale è improvviso e brusco, non graduale come in quella fisiologica. Come evidenziato dalla letteratura scientifica, gli effetti dei cambiamenti ormonali della menopausa chirurgica sono simili a quelli della menopausa naturale, ma possono essere più acuti e intensi. Questo può rendere i sintomi, incluso l'aumento di peso e la sua localizzazione addominale, più rapidi e marcati. Le strategie per gestirli restano le stesse, ma diventa ancora più cruciale agire in modo proattivo e tempestivo, idealmente fin da subito dopo l'intervento.
No, l'aumento di peso non è un destino inevitabile. Sebbene i cambiamenti ormonali creino una predisposizione, le scelte di stile di vita giocano un ruolo determinante. Studi hanno dimostrato che nelle donne con peso normale, l'aumento di peso può essere mitigato nel periodo dalla peri alla post-menopausa con l'aumento dell'attività fisica e cambiamenti alimentari a lungo termine. Inoltre, ricerche su donne giapponesi americane e cinesi americane hanno mostrato che, in media, queste popolazioni non hanno sperimentato aumento di peso durante la transizione menopausale, suggerendo che fattori genetici, culturali e di stile di vita possono influenzare significativamente l'esito. La chiave è agire preventivamente, idealmente già durante la perimenopausa.
La menopausa non è una malattia da curare, né una fine da temere. È una fase naturale della vita, una transizione che richiede di trovare un nuovo equilibrio con il proprio corpo.
L'aumento di peso non è una sconfitta, ma un segnale che ci invita ad ascoltarci di più e a prenderci cura di noi in modo diverso. Significa spostare l'attenzione da obiettivi estetici irrealistici a un benessere autentico e duraturo.
Imparare a nutrire il corpo, a muoverlo con gioia e a gestire lo stress è la chiave per vivere questa nuova stagione con energia e vitalità. Se il percorso sembra difficile, non bisogna esitare a chiedere il supporto di professionisti come il medico, il ginecologo o un nutrizionista, per costruire insieme una strategia su misura.
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Bibliografia e Fonti Scientifiche
Questo articolo è basato su ricerche scientifiche pubblicate su riviste peer-reviewed e fonti istituzionali autorevoli. Di seguito l'elenco completo delle referenze utilizzate:
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